L’artrosi post-traumatica è una sfida, ma non una condanna. È una condizione degenerativa che si sviluppa a seguito di lesioni articolari, come fratture, lussazioni o traumi significativi, e può interessare diverse articolazioni, come ginocchio, anca, caviglia o gomito.
Quando ci si trova ad affrontare questa patologia, il primo passo è comprendere che non si è soli e che esistono percorsi terapeutici personalizzati per ridurre il dolore e migliorare la qualità della vita.
Se ti trovi a vivere con questo tipo di artrosi o vuoi saperne di più su come prevenirne l’aggravarsi, ti invito a proseguire la lettura e a scoprire i trattamenti più indicati. E se vorrai, sarò felice di accoglierti per una visita nei miei ambulatori a Varese, Novara, Verbania o Biella, per costruire insieme un percorso di cura su misura per te.
Cos’è l’artrosi post-traumatica?
Questa forma di artrosi si sviluppa a seguito di un danno meccanico alle articolazioni, causato da un trauma significativo. L’impatto può compromettere la congruenza delle superfici articolari, alterando la loro stabilità e innescando un processo degenerativo della cartilagine. Questo significa che l’articolazione colpita perde la sua capacità di ammortizzare i movimenti, causando dolore, rigidità e infiammazione.
Quali sono i sintomi dell’artrosi post-traumatica?
I sintomi dell’artrosi post-traumatica includono:
- Dolore articolare, inizialmente legato al movimento e, nei casi avanzati, presente anche a riposo
- Rigidità al risveglio o dopo lunghi periodi di inattività
- Gonfiore e, talvolta, segni di infiammazione evidente
- Ridotta mobilità, con difficoltà nei movimenti quotidiani come salire le scale o camminare
- Deformità articolare, nei casi più avanzati.
Se avverti uno o più di questi sintomi, è fondamentale consultare uno specialista. Una diagnosi precoce può fare la differenza nel rallentare la progressione della malattia.
Ottenere una diagnosi di artrosi post-traumatica
Per confermare una diagnosi di artrosi post-traumatica, è necessario combinare l’osservazione clinica con esami diagnostici specifici:
- Radiografie, utili per identificare il grado di deterioramento della cartilagine e l’allineamento delle articolazioni
- Risonanza Magnetica, per una visione più dettagliata dei tessuti molli e della cartilagine, utile nei casi meno evidenti
- Esami del sangue, per escludere altre condizioni infiammatorie, come l’artrite reumatoide.
Trattamenti conservativi: il primo passo
Nelle fasi iniziali dell’artrosi post-traumatica, è possibile gestire i sintomi con trattamenti non invasivi, progettati per alleviare il dolore, migliorare la mobilità e rallentare la progressione della malattia. Quali sono?
- La fisioterapia è spesso il primo trattamento consigliato. Attraverso esercizi mirati, è possibile rinforzare i muscoli che supportano l’articolazione, migliorare la flessibilità e la mobilità, ridurre il dolore e la rigidità. Le terapie manuali e tecniche come la magnetoterapia o gli ultrasuoni possono anche contribuire ad alleviare i sintomi.
- I farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) sono comunemente utilizzati per ridurre il dolore e l’infiammazione. In alcuni casi, possono essere prescritti analgesici per un sollievo più immediato. Tuttavia, è importante utilizzare i farmaci sotto controllo medico, per evitare effetti collaterali.
- Infiltrazioni articolari, come: acido ialuronico, che migliora la lubrificazione dell’articolazione, riducendo l’attrito tra le superfici articolari, cortisone, per alleviare l’infiammazione acuta, ma il suo uso deve essere limitato per evitare effetti negativi sulla cartilagine, e Plasma Ricco di Piastrine (PRP), trattamento innovativo che utilizza i fattori di crescita del sangue del paziente per stimolare la rigenerazione tissutale.
- Cambiare alcune abitudini quotidiane può fare una grande differenza. Mantenere un peso corporeo sano, fare attività fisica a basso impatto, utilizzare scarpe ammortizzate possono alleviare la pressione sulle articolazioni sono tra le modifiche da apportare nell’immediato.
Quando serve la chirurgia?
Quando i trattamenti conservativi non bastano più e il dolore o la rigidità compromettono la qualità della vita, è il momento di considerare un intervento chirurgico. Le opzioni disponibili variano a seconda della gravità della condizione:
- l’osteotomia correttiva viene eseguita per correggere l’allineamento dell’articolazione, riducendo il carico sulla parte danneggiata. È particolarmente indicata nei pazienti più giovani
- l’artoplastica è una soluzione definitiva per i casi avanzati. A seconda del danno, si può optare per una protesi parziale o totale: la prima sostituisce solo la parte danneggiata dell’articolazione, preservando i tessuti sani, la seconda, invece, ricostruisce completamente l’articolazione
- l’artodesi, soprattutto per articolazioni come il gomito o la caviglia, può essere una soluzione per eliminare il dolore. Sebbene limiti il movimento, può restituire una vita quotidiana più confortevole.
Conclusioni
Affrontare l’artrosi post-traumatica può sembrare difficile, ma la medicina moderna offre numerose soluzioni, dalle terapie conservative agli interventi più avanzati, per restituirti il benessere che meriti. Tecniche innovative come le cellule staminali mesenchimali, prelevate dal midollo osseo o dal tessuto adiposo, possono stimolare la rigenerazione della cartilagine, mentre il PRP (plasma ricco di piastrine) aiuta a ridurre l’infiammazione e a favorire la riparazione dei tessuti.
Ogni paziente è unico e il percorso terapeutico deve essere personalizzato: il mio impegno è ascoltarti, capire le tue necessità e guidarti passo dopo passo, con competenza e umanità, verso la soluzione più adatta a te.
Se soffri di dolori articolari o vuoi saperne di più sulla tua condizione, prenota una visita presso uno dei miei ambulatori a Varese, Novara, Verbania o Biella.
Non aspettare che il dolore limiti la tua vita: insieme possiamo affrontare l’artrosi e migliorare la tua qualità di vita.